07 Aprile 2020

Cresce l’attenzione verso la classe energetica quando si compra casa

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Cresce l’attenzione verso la classe energetica quando si compra casa

Sta aumentando il valore attribuito alla classe energetica di una casa. Lo dimostra il fatto che nelle compravendite del 2018 è cresciuto il numero di immobili delle classi energetiche elevate, mentre è sceso quello relativo a edifici in classe G, cioè la peggiore. Da un lato si è registrato un +6%, dall’altro è sceso sotto il 50% il peso degli immobili “anziani”. Questo significa che chi compra casa sta attento alla classe energetica, sempre di più. Sta cambiando la sensibilità delle persone verso questo aspetto, seppur lentamente e di poco rispetto ad altri paesi, in particolare quelli del nord-Europa.

Al di là della sostenibilità della scelta (una casa in classe energetica avanzata inquina meno), è sempre più presente nella mente degli acquirenti l’idea di un risparmio economico associata alle classi elevate. E in effetti è così: gli immobili con caratteristiche di primo livello costano di più all’acquisto, ma ripagano l’investimento nel tempo grazie al risparmio in termini di consumi energetici. Quindi maggiore è l’attenzione, più aumenta il valore di una casa con una classe energetica elevata.

Il peso delle classi energetiche basse sul patrimonio immobiliare

Rimane in Italia il peso degli immobili di classe G, purtroppo. Perché la massiccia presenza sottolinea la vecchiaia del patrimonio immobiliare del nostro paese, che andrebbe rinnovato quanto prima. Epperò sono in calo le compravendite: la percentuale di immobili compravenduti appartenenti alle ultime quattro classi energetiche (D-G) rispetto all’anno precedente. Infatti, per il 2018, tale valore è pari a circa l’80%, a fronte di un valore superiore al 90% per il 2017.

Il vento, come detto, sta cambiando anche in Italia, un paese fin troppo affezionato al patrimonio edilizio. Si costruisce sempre di più rientrando nelle migliori classi energetiche, così aumenta il valore medio degli immobili, trainato da quelli in classi energetiche elevate. Nello specifico, durante il 2018, il 77% degli immobili di nuova costruzione oggetto di compravendita rientrava nelle classi A+, A e B. Si può però migliorare, anzi, si deve: la riqualificazione energetica in Italia non è ancora una pratica sociale consolidata, nonostante ci siano famiglie disposte a spendere di più rispetto a soluzioni abitative vetuste.

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