Per chi vuole sottoscrivere un mutuo è un momento d’oro, perché i tassi del 2019 sono ai minimi storici. La discesa è costante e non incontra ostacoli, dal momento che negli ultimi due mesi i tassi sono scesi ulteriormente: i dati, relativi al 30 maggio 2019, indicano che in media un prestito ipotecario a tasso fisso in Italia costa l’1,8%, ma è possibile trovare finanziamenti fissi a 20 anni sotto l’1,5% di costo effettivo, cioè compreso di spese bancarie legate alla stipula dell’accordo e all’incasso delle rate. Per rendersi conto della convenienza basta pensare che nella primavera del 2012, il tasso era del 6%, nel 2016 era sceso al 2,3% e allora sembrava una quota irripetibile e imperdibile.
Anche i tassi dei mutui variabili sono ai minimi storici
Anche i mutui variabili per la casa in questo 2019 sono ai minimi storici. Sono addirittura scesi sotto l’1%, per la precisione hanno un costo medio dello 0,88%. La discesa è vertiginosa considerando che nel 2012 il tasso era al 3,7%, mentre tre anni fa si assestava sull’1,23%. I dati medi, in quanto tali, ne contengono alcuni ancor più aggressivi e convenienti: nello specifico, le migliori condizioni si attivano quando il finanziamento non va oltre il 50% del valore dell’immobile.
Perché i mutui per la casa sono ai minimi storici
I motivi per cui i mutui per la casa nel 2019 sono così bassi è la combinazione di più fattori economici. Non c’è un legame diretto con il calo dello spread, perché i mutui sono parametrati a indici relativi all’area europea, non a quella italiana. La causa principale è che l’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso, cioè l’Eurirs, negli ultimi mesi è crollato. Quello dei tassi variabili, l’Euribor, è invece sottozero da ormai tre anni, e si suppone che la Banca Centrale Europea abbia previsto ulteriori allenamenti.
Le incongruenze sulla quantità di mutui nel 2019
La stranezza consiste nella perdita di appeal da parte dei mutui, nonostante i tassi siano ai minimi storici nel 2019. Alla fine dello scorso maggio, nonostante i tassi siano in discesa, molte banche hanno registrato una discesa del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Queste stesse banche sottolineano come ci sia una fetta di aspiranti mutuatari, ma che questi siano in attesa per via delle incertezze politiche e della vacuità di alcune leggi. In realtà, questi dati sarebbero relativi sia alle domande di mutuo che a quelle di surroga, cioè del trasferimento del mutuo da una banca all’altra, infatti secondo alcuni studi, i mutui legati al puro acquisto sarebbero in aumento, come sottolineato dal parallelo aumento delle compravendite.